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Street Orday - Quando Spingo

Scarica Beautiflow al link: http://www.mediafire.com/file/cy168l3... Titolo: Quando Spingo Artista: Street Orday Album: Beautiflow Graphic: Euphemic Rec, mix e master: The Genius Studio (Giammarco Street) Segui Street Orday su:   / streetorday   Testo: Strofa 1: 4 di notte, ai miei amici chiusi in casa qui busso due volte come i postini, toc toc alle porte perchè se fossero gli sbirri gli salta il cuore come col popper, pam pam onomatopeie, fumiamo sto verde e ci scopriamo forti come Popeye, ma poi stiamo male uno dopo l’altro proprio come due gemelle. Già meglio che dopo due ore sto meglio, ma mica sto sveglio sto soltanto meglio di prima, noi scappati di casa, scappiamo di casa prima che la madre arriva, occhi rossi tipo conigli, tu dici: “grazie a Dio non ho voi come figli”, ma poi tuo figlio la compra dai miei amici e tu lo sgami e pensi sia colpa del rap: “tutta questa merda nei pezzi, tutta questa droga nei pezzi, siete dei pezzi di merda voi e i vostri pezzi di droga”, ma la droga è il carro del mondo e noi ne siamo la ruota, quindi se metti il bastone di mezzo, mezzo mondo si ferma, l’altro mezzo ti viene a cercare sotto casa e vedi la gente star male per quest’astinenza come una donna in meno pausa, noi di giorno studenti, di notte delinquenti, sorridente mentre menti, cazzo brindi? Che a vent’anni c’hai due bimbi e le rate del Bimby. Rit: Spingo come se domani non ci fossi, non farmi foto zia che c’ho gli occhi rossi, dici che siamo amici, ma tu non mi conosci e non conosci i miei sbatti. Quando spingo quando spingo spingo dritto in vena. Quando spingo forza sbirro accendi la sirena. Quando spingo quando spingo poi fingo che godo, perchè sto fatto e di fatto non mi importa che provo. Strofa 2: Bambini che fuori sono bambini, ma dentro c’hanno trent’anni, imbustano i grammi, imboscano i grammi, imbrogliano i grandi. Ti vendono terra neanche fosse terra santa, poi via senza casco in tre sopra ai 50, imitano i video sopra a Youtube, sognano un giorno di stare in tv, di loro ne conosco un paio o anche più, non sono quei tipi con cui uscivi tu, sono i tipi che un giorno ti puntano un ferro, bang, giù, freddo e oggi al parco fumiamo insieme un pò, nel senso che è lunga come il Po, zio stai fatto e lo leggo dalla postura, stiamo lontani dalla legge e dalla questura. A Bolo come a Lecce non si parla, musica a palla come in disco sulla circonvalla, entro da diavolo dentro al Vahalla con Dio che mi domanda “chi va là?” Coi miei bro spalla a spalla, Castore e Polluce, pattuglie, buste nelle palle, qualsiasi cosa non toglierle, i nomi non si fanno, innominati, come nei Promessi Sposi facciamo i bravi e tu sei Don, si ma Don Abbondio, stai in cassa, una cassa da morto, tipo il tuo amico se poi fuma troppo, quello che nega che ci è andato sotto, quando spingo spingo il doppio perciò se ti sto dietro apri l’occhio boy, che ti sorpasso col gestaccio fisso poi. Rit: Spingo come se domani non ci fossi, non farmi foto zia che c’ho gli occhi rossi, dici che siamo amici, ma tu non mi conosci e non conosci i miei sbatti. Quando spingo quando spingo spingo dritto in vena. Quando spingo forza sbirro accendi la sirena. Quando spingo quando spingo poi fingo che godo, perchè sto fatto e di fatto non mi importa che provo.